“Chi ha di più non vorrebbe perdere nulla, chi ha di meno vorrebbe solo vivere meglio”.
Ho ascoltato questa frase di sfuggita in questi giorni ma mi fatto riflettere molto. Ho subito pensato ai tanti italiani che oramai organizzano una colletta per il pranzo di Natale o di fine anno, alle ristrettezze a cui si sono dovuti adattare. Di contro, senza invidia o cattiveria guardavo le scene di altrettanti italiani intenti a sciare sulle Alpi o prendere il sole nei resort dei paesi esotici. Due condizioni differenti, troppo differenti. l’Italia da sette anni vive una trasformazione politica, culturale, sociale, economico-finanziaria senza precedenti. I ricchi, dal governo Monti ad oggi sono più ricchi e i poveri, da quel governo ad oggi sono ancora più poveri. In mezzo il vuoto di una classe media che prima del 2010 era il perno economico dell’Italia. Oggi dopo il terrore dello “spread” e le riforme del governo Pd-centrodestra, l’Italia si avvicina sempre di più alla povertà, allontanandosi dal benessere costruito dal dopoguerra. La data fatidica della nascita del governo dei “professori”, ricchi e potenti, freddi e spietati, uniformati ad un potere malato che in pochi anni ha distrutto il benessere creato dai padri costituenti è stato un colpo di stato contro la classe media e i suoi diritti. Il futuro oggi ci regala una prospettiva non certo positiva. Cosa hanno fatto i professori contro i corrotti? Cosa hanno fatto contro i banchieri ladri?
Cosa hanno fatto contro i manager di stato che si regalano liquidazioni d’oro?
Cosa hanno fatto contro gli evasori fiscali? Niente.
Di contro Monti ha spezzato le gambe ai pensionati, agli operai, agli esodati, semidistrutta la Sanità pubblica, bloccato gli stipendi, bloccando gli adeguamenti contrattuali. Hanno pagato i poveri i privilegi dei ricchi e i governi post Monti non sono stati da meno. Letta, Renzi, Gentiloni uniti dalla continuità dell’ideologia montiana. Il renzismo, remake del berlusconismo della prima ora, speculare ad esso per bugie e false promesse, ha prodotto un solo effetto vero ma poco entusiasmante: “la rinascita politica di Silvio Berlusconi”. L’uomo bicentenario della politica italiana che dal 94 ad oggi cade e si rialza in barba a tutti. Davvero un colpo di genio di Matteo Renzi che con Berlusconi si era incontrato ad Arcore anni fa e ancora oggi non conosciamo le verità di quella “chiacchierata.” Insieme alla riesumazione in pompa magna dell’ex cavaliere di Arcore, il successo che arriverà al M5s della premiate ditta Grillo-Casaleggio è di sicuro la seconda chicca di Renzi. Sui temi della sicurezza, l’ex presidente del consiglio, ha regalato praterie alla Lega di Salvini e alla Meloni. Tutti questi primati sono frutto della politica del rottamatore, un vero successo, su tutti i fronti. “Siamo dalla parte dei poveri ma non odiarmi i ricchi”, questa frase pronunciata da Olaf Palm, leader dei socialdemocratici svedesi è entrata nella storia del riformismo europeo ed ha avvicinato diversi mondi, quello dei ricchi e quello dei poveri e da quel momento si sono toccati, da poca distanza l’uno dall’altro negli anni del boom economico europeo e italiano. Uniti per il bene comune e il progresso ma non sul piano economico ma su quello più fragile dei diritti. C’è bisogno di sinistra in Italia, di una sinistra seria, rinnovata, che parta dalla dignità dell’uomo, dal lavoro prima di tutto, in italiano non in inglese. La parola “Job” si lega alla sciagurata riforma titolata “Jobs act” e che ha portato allo schiavismo lavoratori e precari. Ne abbiamo le scatole piene di scugnizzi al potere, di destra e di sinistra, di Milano o di Firenze, non fa differenza. C’è bisogno di sinistra in questa nazione e noi ci saremo, con Pietro Grasso presidente, con gli uomini e le donne che hanno dato vita a “Liberi e Uguali”. Il 2017 lo lasciamo dietro di noi, arriverà un nuovo anno e noi sappiamo che un nuovo sogno nascerà, per un’Italia più libera, perché tutti siano uguali, le parole walfare e solidarietà ritornino nel linguaggio comune della politica e dell’impegno civile. Si riempie lo spazio lasciato vuoto dieci anni dal PD, ritorna la sinistra e con essa la speranza e noi saremo qui a raccontare e sostenere questa storia. Dalla maggioranza o dall’opposizione sempre dalla parte dei più deboli, dei loro diritti, dei loro sogni. Saremo a sinistra, di nuovo, da questo anno che verrà e che sarà l’inizio di una nuova avventura e cercheremo di coinvolgere e motivare tanti delusi da un recente passato e lo faremo in nome della più bella espressione nata dal cuore di Dolores Ibarruri e del suo sentimento di sinistra ” Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi e questo mondo cresce ogni istante sempre di più e sta crescendo proprio adesso che io parlo con te.”
Buon 2018 a tutti voi, di cuore.