La protesta del Direttore Antonio Manfredi
Ricordo la sera che fu inaugurato il CAM, Museo di Arte moderna di Casoria, ero con l’allora Assessore alla cultura Giulio Russo. Per la prima volta la città era riuscita a creare un luogo di progresso e di bellezza e come ogni cosa che nasce dalle nostre parti la cosa sollevò non poche polemiche. Diaspore, critiche, conflitti, giudizi e pregiudizi, di qualsiasi genere e dopo qualche tempo la cosa rientrarono nella normalità. Il Direttore Antonio Manfredi nel tempo ha saputo dare continuità alla sua creatura ed è diventato il CAM uno dei riferimenti europei dell’Arte moderna, mai a pensarlo. Certo un Museo di Arte moderna non è un Museo che tutti possono comprendere, un linguaggio artistico cui siamo abituati. La bellezza risalta e colpisce anche coloro che di Arte non hanno comprensione diretta come avviene in un Museo come “Gli Uffizi” o “La Galleria Borghese” dove si trovano le opere dei grandi del Rinascimento italiano. L’Arte moderna è uno specchio sulla realtà e aver scelto quel luogo, La Scuola Media “F. Palizzi”, un locale underground, come amava definirsi un movimento culturale degli anni settanta a me è sempre piaciuta. Vedere in questi giorni Antonio Manfredi, l’amico Antonio, ammanettato a un termosifone della stanza del sindaco di Casoria, una certa ansia provoca. Il direttore, l’artista Manfredi ci ha abituato nel tempo a eventi e provocazioni “forti”, come forte è la realtà in cui viviamo, ma di lì a rischiare l’arresto. Fortunatamente la provocazione è durata fino all’arrivo dei carabinieri che, codice alla mano, avrebbero arrestato l’artista per interruzione di pubblico servizio. Si aprirà anche un tavolo per riuscire a far sopravvivere il CAM. Lo scorso anno Roberto Saviano e poco prima Vittorio Sgarbi, per dire gli ultimi sostenitori del Museo casoriano, insieme con altri autorevoli artisti di fama mondiale, insieme alla stampa estera, dovrebbero creare le condizioni di un dialogo tra Istituzioni. Ci auguriamo un dialogo per una soluzione definitiva ed io mi auguro che non cambi nemmeno il luogo e soprattutto Antonio Manfredi, continui a regalarci la sua Arte e la pregevole direzione del CAM.