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Per favore, per favore, falla girare…

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Quella che si è combattuta il quattro marzo 2018, parlo delle Elezioni al Parlamento italiano, non ha avuto nulla a che vedere con la politica, è stata una guerra, una mediatica. I contendenti sono stati, da un lato i partiti, dalla coalizione di centrodestra alla coalizione del centrosinistra per finire a Liberi e Uguali, dall’altro il Movimento Cinque Stelle.  A mio parere, modesto parere, è sembrato assistere a quei film di fantascienza dove i poveri terrestri si ritrovano tra le mani armi di ottima qualità ma che nulla possono contro le straordinarie armi ultratecnologiche degli “alieni”.  Quali armi ha usato il M5s per sconfiggere tutti gli abitanti del pianeta politico italiano? Prima arma a doppia canna: “Le News ”, vere o false che siano. Strategia? Distruggere le azioni del nemico con un costante bombardamento mediatico che a regime arrivava in milioni di case in poche ore. La catena di Sant’Antonio più immensa ed efficiente che sia mai stata divulgata in Italia. Obiettivo primario comunque, il più pericoloso degli avversari, Matteo Renzi che, ad onor del vero, non si è risparmiato dal dover essere colpito, in ogni modo, da fermo, in movimento. Il segretario del PD ha voluto immolarsi come un aviatore giapponese della seconda guerra mondiale. Ha usato armi infallibili per perdere, una legge elettorale “l’Harakiri”, una pletora di facce di bronzo che a guardarli possono tranquillamente inscenare “I bari” di Michelangelo Merisi da Caravaggio, in ordine: Matteo Orfini; Lorenzo Guerini; Ettore Rosati; Maria Elena Boschi, Matteo Richetti. Il cerchio magico per dirla in breve “cerchio tragico” oggi. A sostenere questa serie di antipatici e rampanti peones del PD, i giornalisti Rai e di LA7, una pletora di sepolcri imbiancati della stampa e dell’informazione. Stomachevoli le trasmissioni di Gianni Floris e Lilli Gruber, ma anche quelli della carta stampata non sono stati da meno. Hanno in questa elezione, gli scribacchini italiani, emulato i loro colleghi statunitensi che, alleati tutti contro Trump, hanno determinato una vittoria clamorosa del magnate americano. Donald Trump ha però messo mano alla tasca, a Twitter e soprattutto confidato nell’antipatia verso Hilary Clinton, che stava un po’ sulle balle a tutti. Morto fin dal primo momento il centrosinistra, cercava di mantenersi a galla il Presidente del Senato Pietro Grasso e la sua creatura Liberi e Uguali. Purtroppo ha avuto contro tutti, pestato davvero i piedi a tanti Grasso in Italia, il solo Luca Telese ha mostrato simpatie verso LeU mentre tutto il mondo della comunicazione ha fatto a gara per spingere Grasso verso basso, non regalandogli un solo attimo di tregua. Il Partito degli ex PD e SEL ha avuto il torto di porsi in quel limbo di sinistra che non è moderato e non è rivoluzionario, così, schiacciato da ben tre forze estreme (PaP, Pci e Pusr), il PD e i suoi cespuglietti, già è tanto essere entrati in parlamento, io pensavo di peggio. Passiamo adesso ai vincitori/non vincitori di questa tornata elettorale, il centrodestra. All’interno della coalizione rimessa in campo da Berlusconi, la settima in ordine di tempo. Questa volta quattro zampe: Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Centristi, chiaramente con scambi di magliette modello calciomercato, per appropriarsi del seggio comodo di uno dei due rami del parlamento. Il risultato a mio giudizio è stato fantastico 37% dei voti. Un recupero verso il M5s e un sorpasso verso il centrosinistra di Matteo Renzi alle cui spalle si erano aggrappati i vari Salvini e Berlusconi per sopravvivere. Alla veneranda età di ottantadue anni l’ex cavaliere ha avuto l’abilità di riportare Forza Italia al 14%, percentuale inimmaginabile ma che comunque non ha superato la Lega di Salvini al 17%. Parlare di tutti gli altri che sono finiti tra le varie e le eventuali è una mera perdita di tempo. Veniamo ai vincitori, agli alieni, al Movimento Cinque Stelle. Dalla mazziata alle europee che fece tremare Grillo doppiato da Renzi, il partito dell’uno vale uno ha smesso usato una doppia strategia. Dalle Elezioni Europee al Referendum per le riforme costituzionali del quattro dicembre 2016, Matteo Renzi ha distrutto tutto quello che aveva capitalizzato in termini di consensi, ma soprattutto ha determinato la rinascita politica di Berlusconi, il recupero di consensi del M5s, a parte spaccare il PD e il centrosinistra in generale, prologo alla Waterloo del quattro marzo 2018. Il M5s, adotta il piano “B”, diventa difensore della Costituzione e si candida a governare la nazione. Un anno di continui dietrofront su ogni tema e contestualmente continua il piano di demolizione contro Renzi. Eppure tutti hanno cercato di arginare l’attacco, ma non hanno ben inteso di quale arma era dotato il Movimento cinque stelle “la rete”. In televisione sicuramente ha ottenuto consensi Luigi Di Maio ma è sulla rete che il partito di Grillo ha stracciato gli avversari. Una serie di “News” o notizie, vere o false, non importa, sono state vomitate in facebook, in twitter, in instragam, messanger, whatsapp, etc… Una catena di Sant’Antonio che dalle prime luci dell’alba a notte inoltrata ha contagiato anche i più timidi osservatori della politica, gente che mai aveva espresso un’opinione. Titti contagiati dalla “Fakenewsite” deliravano, scatenando dibattiti e risse in facebook contro tutto e tutti, partecipavano a sostegno dei neofiti anche “puttane” di vecchio corso, folgorate sulla via di Pomigliano. Tutti gli altri partiti presenti alle elezioni da destra a sinistra nulla hanno potuto contro quest’attacco di tipo batteriologico, si sono difesi con armi convenzionali ma mai avrebbero potuto competere con le armi di nuova generazione che hanno mietuto più vittime di qualsiasi altra a livello elettorale la “Fate girare”; la “Passate”; la “La puoi fare girare grazie”; la “Condividete tutti”; ma soprattutto, quella più letale “Per favore, per favore, falla girare”. Gli alieni, prima si sono insinuati tra noi nelle trasmissioni e in seguito hanno sventagliato i contagiati sui Social. Ero presente ai seggi e se vi dico che non ho mai visto niente di simile, mi dovete credere, sembravano chi morsi da una tarantola chi colto da folgorazione mistica. Pochi mantenevano una certa lucidità, fortunatamente si doveva solo mettere due croci. La guerra è terminata con una disfatta senza precedenti e a perdere sono stati tutti i partiti da destra a sinistra, nessuno escluso. Si potrebbe dire che la Lega di Salvini ha emulato un po’ gli alieni ma no, è stato un consenso donato sui temi dell’immigrazione e della sicurezza e promesse varie nulla a che vedere con il M5s- La buonanima di Casaleggio I profetizzò in uno dei suoi ascetici interventi un mondo governato dai social, senza partiti, senza ideologie, senza idee, senza niente. Quello che è accaduto è stato proprio questo, la vittoria del social, senza oneri economici, senza capacità, competenza, esperienza. Tutto questo ha comunque un responsabile ed è inutile ripeterlo, finalmente è stato regalato alla storia, che presto lo dimenticherà per le poche cose buone fatte, lo ricorderà per i tanti errori commessi. Matteo Renzi, il suo maledetto referendum che ha aperto le porte dell’Italia a questo nuovo mondo, dove i “like”, contano più di tutto e soprattutto dove il “post” scritto in precedenza è modificato per questioni di opportunità e il cambio di opinione non rappresenta più una figuraccia per il leader politico ma una cosa naturale, come si fa al Bar con gli amici parlando di calcio. Si può sconfiggere questo nemico del terzo millennio della politica italiana ma bisogna mettere in campo le stesse armi, anche quelle più basse che piacciono tanto agli arrabbiati e ricordare che questo concetto lo espresse il grande condottiere Annibale che coniò una frase quando gli chiesero perché attraversare le Alpi per combattere i Romani “Il nemico si combatte nel proprio campo” e di legnate i Cartaginesi ne diedero tante alle legioni in Italia. Facciano tesori di questo consiglio chi desidera combattere il Movimento Cinque Stelle, sarà una lotta senza quartiere e guardarsi le spalle sarà più importante che guardare il nemico, conosciamo la fedeltà degli elettori italiani.

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