Il 5 dicembre da queste pagine abbiamo raccontato la cronaca, per meglio dire il calvario, che i lavoratori ex Carrefour vivono oramai da anni per la chiusura prima, la riconversione poi, dell’Area dove sorgeva lo storico Ipermercato, il primo del Sud, il secondo d’Italia. Ieri i lavoratori hanno occupato, per meglio dire bloccato, Piazza Cirillo per sollecitare il Sindaco a rispettare gli impegni presi verso il dramma dei lavoratori. Impegni politici della sua area politica, il centrosinistra a livello regionale; impegni politici personali, quando argomentava in Consiglio comunale e durante la campagna elettorale quando era candidato a sindaco, il sostegno alla causa dei lavoratori ex Carrefour. mpegno profuso da consigliere, capogruppo, Presidente dei Consiglio comunale, durante l’arco di tempo in cui si sono alternati al governo della città i due suoi predecessori: Stefano Ferrara e Vincenzo Carfora. Entrambi oggi suoi fedeli alleati, diretti o indiretti, lo diciamo così, tanto per dovere di cronaca. I timori di perdere l’occasione di rientrare a livello lavorativo nella subentrata Globo da parte dei lavoratori ex Carrefour sono reali, seri, concreti, sotto tutti i punti di vista. Sono tanti i motivi che inducono gli imprenditori ad impegnare giovani lavoratori, per i molteplici aspetti giuridici che provengono tutti della maledizione italiana del terzo millennio denominata “Jobs Act”. Nemmeno il coraggio di scrivere nella lingua madre il titolo di questa nefandezza pensata per le occasioni di lavoro a tutela crescente, in pratica nessun diritto, nessuna tutela, niente garanzie per i lavoratori. Allora dicevo, chi protesta è in ansia. In ansia perché per una buona parte di loro il 15 di dicembre scadrà la Mobilità ordinaria e a oggi non ci sono garanzie di proroga, anche se, Casoria rientra nel decreto per finanziare aree di unità di crisi complesse, come la città di Napoli, la Campania, come mai no si hanno notizie a loro favore? Cominciamo dall’ente regionale, governato dal centrosinistra, per arrivare al comune di Casoria, amministrato dal centrosinistra stesso. Il primo sembra muoversi lentamente sul problema, al di là dell’impegno di alcuni consiglieri regionali. La regione, come dicevo, è l’organo competente per distribuire fondi e soprattutto concertare con gli imprenditori le migliori soluzioni per difendere i lavoratori, in questo caso ex Carrefour dal dramma disoccupazione. Dobbiamo sottolineare in questa vertenza il sostegno dei sindacati Cgil e Uil del settore, ma sembra che la cosa non prenda la strada giusta alla soluzione del problema. Allora, se ci sono le risorse che il Governo nazionale ha garantito per la Campania; se Casoria, come Napoli è inserita nel decreto per le realtà “complesse”; se, soprattutto, il cantiere è in itinere e ancora non si deve creare il corpo occupazionale diretto o indiretto che sarà impegnato e impiegato, ci chiediamo: “Quali sono i problemi che ostacolano la sana e utile apertura di un tavolo di concertazione tra le parti per garantire agli ex lavoratori Carrefour il recupero della propria dignità di uomini e donne, attraverso il rientro a lavoro?” E’ pur vero che, presi da tanti problemi e le imminenti elezioni politiche, l’organo di Governo regionale, unitamente a quello locale, abbiano altro a che pensare, ma riconosco però in tanti interventi, comizi, dibattiti, interviste o post in Facebook, la sensibilità della classe politica, nella sua interezza, a sostenere i problemi dei lavoratori o di chi è stato preso a pedate da imprenditori senza scrupoli e buttati nell’ inferno del precariato. Questo è un appello al buon senso, al buon gusto, all’ onestà di rendere concrete le parole che si scrivono o si enunciano. Sono iniziate le festività natalizie del 2017, il settimo dalla maledizione del governo Monti, quella data ha coinciso con tanti drammi e quello dell’ex Carrefour davvero è una storia che in altre nazioni democratiche avrebbe avuto un altro epilogo contro gli avventurieri che hanno determinato la chiusura e la perdita dell’occupazione di centinaia di lavoratori che da anni, combattono, oggi sotto la pioggia, per un loro diritto “Il lavoro”. Ci auguriamo in primis si riesca ad ottenere la proroga per la Mobilità ordinaria e parallelamente mettere mano a risolvere il problema dei lavoratori.