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La Fatturazione Elettronica verso la Pubblica Amministrazione

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Dal 31 marzo del 2015 è obbligatorio per chiunque emetta fattura verso la Pubblica Amministrazione utilizzare una procedura informatica chiamata Fatturazione Elettronica.

In pratica chiunque deve ricevere denaro da un qualunque Ente Pubblico non è più costretto ad inviare la classica fattura cartacea ma deve inviare un file (nel formato xml) ad un centro servizi con tutti i dati della fattura. Sarà poi il centro servizi a smistare all’ente competente la fattura.

Tralasciando i normali problemi in fase di avvio l’operazione è stata un successo. Il beneficio ottenibile passando da un processo tradizionale basato su carta alla Fatturazione elettronica, per organizzazioni che producono/ricevono un volume di Fatture superiore alle 30 Fatture/anno, si assesta tra i 7,5 e gli 11,5 euro a fattura. Questo beneficio deriva in larga parte da risparmi legati alla riduzione dell’impiego di manodopera per

  • attività di stampa e imbustamento;
  • gestione della relazione con il cliente (tempi dedicati a capire se la Fattura è effettivamente arrivata, se è stata presa in carico, se e quando verrà pagata ecc.)
  • gestione della conservazione, che introduce risparmi legati all’eliminazione dei costi di gestione dell’archivio cartaceo.

Considerando tutte le voci, in media una fattura elettronica costa alle imprese circa 1,4 Euro.

Tuttavia il vero valore della Fatturazione Elettronica sta nel creare cultura digitale, abituando le imprese del nostro Paese – storicamente lente, poco convinte nella digitalizzazione e nel passato frenate da un quadro normativo ‘innamorato’ del cartaceo. La classica domanda del contabile: “e mò dove ho messo la fattura?” non ha più senso, è tutto in cloud.

I vantaggi sono stati talmente evidenti che si è pensato di estendere il meccanismo anche alla fatturazione tra privati.
Ci sarà una estensione progressiva (a regime dal 1° gennaio 2019) dell’obbligo di fatturazione elettronica nei rapporti tra privati con contestuale eliminazione dello spesometro ed introduzione di un obbligo di comunicazione per le operazioni commerciali.

Contestualmente all’introduzione della Fatturazione Elettronica la Pubblica Amministrazione si è posta il problema di come conservare le fatture in modo che queste abbiano valore legale anche tra molti anni. Sono state emanate tutta una serie di norme tecniche e amministrative che permettono la Conservazione a Norma dei documenti digitali. Insomma una rivoluzione rispetto ai polverosi archivi dei comuni italiani.

E gli altri paesi che fanno? La Finlandia, tra i Paesi considerati nell’analisi dell’Osservatorio, presenta il più alto tasso di utilizzo della fatturazione elettronica a norma di legge: oltre il 20% delle fatture scambiate. Segue la Spagna con un 10% circa e infine si trova la Germania, che presenta livelli di adozione significativamente inferiori al 5%, più in linea con quanto si registra anche nel nostro Paese.

Concludendo, a nostro avviso, la Fatturazione Elettronica è l’esempio di una cosa che funziona nella pubblica amministrazione italiana perchè introdotta con i giusti tempi e le giuste modalità. Chi dice che le cose nella pubblica amministrazione italiana non funzionano, spesso ha ragione ma questo non vuol dire che non si possa migliorare. Basta che le innovazioni siano introdotte con criterio.

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