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Fatturazione Mensile: Un affare per il consumatore?

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Nel 2016 è stata introdotta la fatturazione ogni quattro settimane. In questo modo gli operatori facevano pagare una mensilità in piu’ nell’arco di un anno ai propri clienti. Adesso gli operatori telefonici sono obbligati dall’Agcom – Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni – a tornare alla fatturazione mensile: in questo articolo andremo a raccogliere le varie decisioni dei vari operatori, e vi spiegheremo come molti di loro troveranno lo modo per raggirare quanto stabilito dall’Agcom e fregare comunque i propri clienti.

Vodafone Italia è stato il primo operatore ad annunciare il ritorno al calcolo dei costi delle proprie offerte/promozioni su base mensile ‘reale’ vale a dire ogni 30 giorni, senza pero’ entrare troppo nei dettagli – questo dovrebbe avvenire el 2018, ma quando di preciso non si sa. Nel frattempo, TIM è stato il primo operatore ad aver chiarito la data in cui tornerà a far pagare le proprie offerte su base mensile e non piu’ ogni 4 settimane (o ogni 28 giorni) almeno per quanto riguarda le offerte TIM Impresa Semplice, vale a dire quelle per clienti business.

Va ricordato che i vari operatori telefonici hanno iniziato a fatturare ogni 4 settimane proprio grazie o per ‘colpa’ di Vodafone, che è stato di fatto il primo a portare le offerte di telefonia mobile e fissa a rinnovo ogni 4 settimane.

VODAFONE – Ad annunciare il cambiamento inizialmente è stato Aldo Bisio, amministratore delegato di Vodafone Italia, che alla fine dello scorso mese di ottobre in una intervista al Corriere della Sera, l’AD ha ricordato che la sua azienda ha introdotto nell’aprile del 2016 il ciclo di fatturazione ogni quattro settimane “e nei fatti aumentato i prezzi”. Secondo Bisio si è trattata di “un’operazione legittima in un sistema di mercato liberalizzato, dove i prezzi sono tra i piu’ più competitivi d’Europa”. Tuttavia, dopo l’attenzione posta dal Governo e dalle Autorità – come l’Agcom che ha promesso sanzioni per gli operatori che fatturano ogni 4 settimane – Vodafone si è resa conto che “abbiamo sottovalutato un elemento importante che ci lega ai clienti: la trasparenza”. La società ha dunque deciso che “ritorneremo al ciclo di fatturazione precedente. Sono investimenti ingenti, abbiamo avviato i lavori, e lo faremo rapidamente”.

TIM – Le offerte TIM Impresa Semplice che nel 2017 hanno iniziato ad essere calcolate su base 28 giorni nel 2017 a partire dal 1 gennaio 2018 sono tornate ad essere calcolate su base mensile e fatturate su base bimestrale, in attuazione a quanto disposto dalla Legge n. 172/17 del 4 dicembre 2017 in tema di cicli di fatturazione. Il 15 gennaio 2018, TIM ha comunicto che, per i clienti consumer, dal 1° Aprile 2018 le offerte TIM Smart si rinnovano mensilmente con adeguamento dei prezzi a parità di spesa annuale (il canone mensile sarà piu’ alto rispetto al canone ogni 4 settimane per far pagare lo stesso in un anno).

LA FREGATURA DOVE STA? – Con la fatturazione a 28 giorni c’è stato un aumento medio dei prezzi dell’8.6% e le offerte/promozioni non torneranno ad avere lo stesso prezzo di quando avevano scadenza mensile prechè alcuni operatori (al momento solo TIM si è espressa) adegueranno i prezzi aumentati dell’8.6% con la fatturazione a 28 giorni in modo tale da far pagare le tredici mensilità in 12 canoni annuali. In altre parole, alcuni operatori portano i canoni di rinnovo di nuovo alla base mensile mantenendo lo stesso costo annuale invariato, con prezzi di rinnovo uguali a quando le offerte/promo sono passate al calcolo dei costi ogni 4 settimane: 12 canoni di abbonamento annuali e non 13 senza ripristinare i prezzi di quando si pagava su base mensile, facendo pagare come 13 mensilità, quindi per effetto della divisione della spesa annuale per 12 anziché per 13 con l’importo di ciascun canone maggiorato dell’8,6%. L’Agcom avrà pure ‘vinto’ dal punto di vista di aver fatto ritornare gli operatori a calcolare i costi delle offerte su base mensile, ma gli operatori faranno pagare i propri clienti comunque i soldi in piu’ che avevano iniziato a chiedere col passaggio del calcolo dei costi delle offerte a ‘ogni 4 settimane’ aumentando i canoni su base mensile.

A nostra memoria è la seconda volta che accade ciò: ricordate quando pagavamo i costi di ricarica?

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