Abito da qualche mese a Crispano, in via Dante due, zona Cappuccini per intenderci. Sto iniziando muovermi bene in questa parte di Crispano, in pratica la strada che dalla stazione dei carabinieri arriva all’ incrocio dove a destra troviamo Cardito a sinistra Caivano. Come dicevo prima, sto cominciando a conoscerla bene questa cittadina ai confini con la provincia di Caserta. Costruita in modo regolare, mostra alcune eccellenze e altri punti critici e la densità abitativa, non spaventa come invece avviene dalla mia città di origine, Casoria, dove in quattordici Kmq vivono ottantamila anime. Crispano in questo riesce a diluire la densità abitativa in vari punti, dove in pochi punti esistono costruzioni sopra quattro piani, in genere, se non addirittura sempre, villette singoli o padronali. Da qualche tempo in zona le buche stradali che ci divertivamo a scansare proponendoci come guidatori da Rally sono state tappate con dell’asfalto, bruttino a vedersi i rappezzi ma almeno non fracassiamo le auto quando piove anche conoscendone la perfetta dislocazione. Ho scritto qualche giorno fa di Crispano, soffermandomi sull’area ASI, la zona industriale per intenderci a ridosso dell’uscita dell’Asse mediano, perché c’erano cumuli di rifiuti ingombranti e non, depositati abusivamente da qualche delinquente in prossimità dell’isola ecologica comunale. Passeggiando a piedi, cosa che non faccio spesso per motivi di lavoro, mi sono accorto che il marciapiede che dalla Via dei Cappuccini che porta al centro di Crispano è invaso da erbaccia e sterpaglia che spesso superano il metro di altezza. Addirittura sul lato destro, sempre verso il centro cittadino, l’erba invade l’intero marciapiede, impedendo al malcapitato cittadino di proteggersi da eventuali investimenti, non economici intendiamoci ma fisici. Ho addirittura in questi giorni osservato una signora che con un passeggino camminava per strada, costeggiando il marciapiede e non percorrendolo a causa dell’ingombro vegetale. E’ una cosa normale? Lo so che il verde piace e sicuramente, come si evince dalle foto, una fermata dell’autobus può essere abbellita da una pianta di un metro e mezzo da una non definita specie vegetale. Dispiace per chi ha il pollice verde, ma lì la gente ci cammina e se, evitando le piante, oramai di alto fusto o i cespugli di erbaccia, finisce per strada investito da qualcuno, son dolori e viene da chiedersi: “Di chi è la colpa e chi paga soprattutto?” Del primo quesito non conosciamo i diretti responsabili, della secondo la risposta è ovvia, noi, i cittadini, almeno i contribuenti che pagano i tributi comunali. Eppure l’aumento del 30% della cartella Tari dovrebbe indurre tutti noi a pensare che un titolo di spesa nel capitolato d’appalto sia dedicato alla decespugliazione dell’erba selvatica dei cigli a ridosso di manufatti e marciapiedi di competenza comunale. Speriamo qualcuno degli addetti ai lavori sia stimolato da quest’articolo e possa adoperarsi per far rimuovere questa erbaccia, ma presto, prima che si trasformi in una foresta pluviale, la qual cosa potrebbe essere anche interessante nell’approssimarsi della calura estiva, piacevole sotto l’aspetto estetico, certo non pratico per i problemi che causerebbe. Solo per dovere di cronaca le foto sono state scattate in vari punti di Crispano, basta andare un po’ in giro in città per sincerarsi della veridicità delle stesse.