Molti concittadini non sanno che a Cardito, ubicata nella zona Slai, in adiacenza al Campo di calcio “Vittorio Papa”, nel noto quartiere, sorto, nelle intenzioni, residenziale e che oggi, purtroppo, arranca in un generale stato di abbandono, si estende, per diverse migliaia di metri quadri, la Villa comunale “Rodomonte Chiacchio”.
In realtà la denominazione “Rodomonte Chiacchio” è stata assegnata in ricordo del nostro compianto concittadino, diciottenne all’epoca dei fatti, ucciso per una rapina sfociata in un fatto di sangue, in Cardito, nel lontano 7 gennaio del 1999, da alcuni balordi per sottrargli, si narra, un telefonino in suo possesso. Rodomonte Chiacchio è vittima innocente della criminalità che imperversa nelle nostre zone, ricordiamolo, sempre!
Così, se il nome è importante, e lo è, non meno è importante la qualità e la varietà delle numerose piante d’alto fusto ivi piantumate, ormai, da tempo immemore. Relitto dell’antichissimo parco nobiliare che ricopriva la cosiddetta zona della “Masseria”, che contornava il Palazzo nobiliare, in precedenza dei Caracciolo di Napoli, che si affaccia per tutta la sua imponenza lungo la via Donadio, e noto per alcune scene cinematografiche ivi riprese, la Villa comunale fu ritagliata poi quale spazio verde, quasi residuale, all’esito dell’urbanizzazione massiccia operata con la costruzione dei bei edifici residenziali, ad opera di costruttori, anche napoletani, tra cui il Dott. Ing. Corrado Ferlaino, ex presidente del Calcio Napoli; la Villa è stata per anni pertanto unico polmone verde “ufficiale” del paese di Cardito, ben prima dell’attuale ormai noto Parco Taglia: era la vera “Villa comunale”! La stessa venne poi dotata di un’ampia pista di pattinaggio, e di un campo di bocce. Il tutto, attualmente, in stato di abbandono.
Nel tempo, la Villa, dopo una parentesi felice negli anni ormai nostalgici del florido periodo della Carditese Calcio, e l’utilizzo della stessa quale luogo di manifestazioni culturali di varia natura, quando fu attenzionata da un gruppo di sedicenti ragazzi, sostanzialmente appartenenti ad un’area politica “di sinistra”, tra cui figurava il mitico “Mimì a bursetta”, vero capopolo, che in totale autonomia anche economica, assieme ad altri partecipanti, organizzò per una serie di anni vere e priorie feste dal sapore campanilistico e popolari, molto partecipate dal pubblico, che prevedevano pure la distribuzione e la vendita di cibi nostrani, con panini, mozzarella, vino, birra e altro, in uno a notevoli esposizioni di opere d’arte di pittori giovani e moderni, esibizioni teatrali e musicali. Lo ricordo a tutti, per un periodo campeggiò, proprio nel mezzo dell’area, un busto dell’attore Massimo Troisi. Altri tempi.
Di seguito poi, la Villa vide un periodo severo e buio, caduta in totale stato di abbandono dalle istituzioni, tale che divenne luogo di vero e proprio spaccio di droga, tant’è, e pochi lo sanno, fu allora deciso in accordo con la questura di rimuovere le notevoli inferriate che la circondavano, di modo che fosse più facile all’operatore di polizia acciuffare lo spacciatore di turno… roba da sub-periferia!!
Nel tempo, poi, ha subito poi veri e propri atti vandalici, con la distruzione, quasi totale, delle giostrine per bambini di proprietà comunale, e degradando così ad utilizzo sporadico, e solo per l’area della pista di pattinaggio, utilizzata per le serate estive come pista da ballo per balli di liscio e mazurca…sostanzialmente per un pubblico, più che altro, anziano. I giovani? spesso lo utilizzano come luogo di bivacco o di assunzione di droga, o semplicemente per accompagnare il proprio “Pluto” a defecare, nella migliore delle ipotesi, liberamente senza museruola o guinzaglio.
Poche a volte si è visto qualche operatore del comune pulire i giardini, poca roba.
E veniamo ai giorni nostri.
Sulla spinta, anche, di alcuni volontari della zona di Cardito, che hanno pressato l’attuale amministrazione su specifici punti del programma elettorale, l’Ufficio ecologia in data 26.07.2017 ha emanato un’indagine esplorativa di mercato per l’acquisizione di un’offerta economica per l’affidamento della gestione della villa, in uno all’annesso spazio polifunzionale campo di basket, adiacente al “Parco delle Mimose”, per un importo base d’asta, udite udite, di appena di €.1.000,00 annui! MILLE EURO!
Il capitolato prevede diritti e oneri, come normale che sia, e in particolare obblighi di manutenzione, di funzionalità e di sicurezza, nonché di tenuta della igienicità dei luoghi e del chioschetto in particolare, unico immobile ora esistente, che nel progetto di concessione dovrebbe essere utilizzato quale ricovero per la guardiania o per la vendita di prodotti alimentari.Ciò nonostante, per quanto ben articolato il capitolato di affidamento, l’indagine esplorativa non ha sortito gli esiti sperati.
Ufficialmente perché le ditte interessate avrebbero trovato non poche difficoltà nella presentazione dei documenti nel breve termine concesso dall’Amministrazione, come delineato poi in una successiva nota dirigenziale di proroga dei termini per la presentazione delle offerte. Ma, in realtà, c’è ben altro! E chi ha orecchio, sa benissimo che i problemi sono altri. I costi di ripristino dei luoghi, innanzitutto. Per il ripristino delle strutture, come l’inferriata che proteggeva la Villa e i muretti perimetrali, o il chioschetto e l’annesso campetto di basket, che attualmente sconta una pavimentazione completamente divelta, si prevedono costi non facilmente sopportabili da associazioni e operatori eventualmente interessati.
Inoltre, i costi di gestione per alcune voci del capitolato. In particolare, il Comune, e questa la nota dolente, non ha previsto alcun onere a suo carico, e proprio per quanto riguarda le spese di non poco conto per la fornitura d’acqua, di vigilanza, notturna o diurna, di manutenzione ordinaria e straordinaria. E allora, signori miei… ma cosa facciamo? Mettiamo in buona sostanza, sul mercato, un bene, anche se potenzialmente interessante, ma allo stato dei fatti inutilizzabile e non fruibili?
Abbiate pazienza, siamo seri!
Se le intenzioni sono quelle di attrarre investitori interessati alla gestione delle zone verdi (ricordo a tutti che l’affidamento in gestione della Villa “R.C.” si inquadra in un generale riassetto degli spazi verdi comunali), è necessario adottare politiche efficienti che assolutamente agevolino tale percorso, e quindi non solo sbandierando una potenzialità senza alcuna sostanza economica di supporto.
Se non si inverte la rotta con un impegno di spesa importante del Comune, attingendo magari anche a fondi europei, che ci sono eccome, in accordo con la Regione Campania, i maestosi alberi di cedro, in alcun casi centenari, che insistono solenni ivi a tutt’oggi, non vedranno mai valorizzata la propria presenza, la propria esistenza, e la propria maestosità e importanza…e , me lo si lasci dire, non vedranno o udiranno giammai l’amore e le grida di bambini felici che possano giocare all’ombra dei propri rami, assistiti dalle proprie mamme e nonni, ma in un contesto di generale sicurezza, concetto questo sempre all’ordine del giorno ma mai professato fino in fondo, che stenta ad affermarsi nei territori in cui viviamo, e che vede proprio nel ripristino di luoghi, importanti, abbandonati un elemento tanto importante quanto indispensabile. Elemento decisivo, direi.
Non rimane quindi che sperare che l’Amministrazione faccia buona amministrazione, come aveva iniziato l’opera con la stesura di progetti di affidamento di cui qui in oggetto, e si riscopra amministrazione “verde”, ecologica e capace, riprendendo le fila di quella parte del programma elettorale, mettendo in atto politiche attive sul territorio, non relegando solo all’emissione di bandi di assegnazione, se pur magistralmente scritti, come lo è quello in specie dal funzionario addetto dott. Biagio Bencivenga, persona enormemente sensibile sul tema ambientale; che siano invece accompagnate da fattiva collaborazione e impegno politico con la predisposizione di impegni di spesa mirati, anche con l’apporto e il sostegno dell’assessorato alle attività produttive, affinché l’atto puramente teorico si tramuti in atto pratico, che vede nel risultato dell’affidamento in gestione, in una al controllo, l’effettiva tutela delle aree verdi presenti sul territorio comunale. Pensiamo, non ultimo, all’indotto economica che tali attività di gestione potrebbero apportare favorevolmente alla comunità locale.
Una semplice riapertura dei termini per le offerte, come appunto proposta con la nota n.340 del 10/08/2017 per la riapertura dei termini, in sintesi, si è appurato non basti!
Nei fatti, nonostante si tratti di un’area verde questa tra le più ricche e belle, e aggiungerei tra le più antiche tra i comuni a Nord di Napoli, l’indagine esplorativa, paradossalmente, è andata, e forse andrà nuovamente, se ripetuta, paradossalmente in una barocca contrapposizione …. deserta!!
Cardito, quindi, si desti e si rialzi.
Offra ai cittadini il meglio di sé, proprio con la riqualificazione e riutilizzo delle numerose aree verdi presenti sul territorio, le attrezzi e le gestisca o le affidi per il meglio, e il tutto nel miglior tempo possibile. Non v’è più tempo da perdere.
Le esigenze dei cittadini ci sono eccome, come pure le buone intenzioni di soggetti terzi interessati ad investire; i fondi si trovano già appostati nei progetti della Regione, fruibili come accaduto per il vicino paese di Casapesenna, e non solo lì.
Trovino quindi gli amministratori pubblici almeno, e finalmente, la volontà di fare!
Il resto verrà fuori da sé, come freschi germogli, e sarà bello vederli spuntare anche, e davvero, sui maestosi alberi della Villa Comunale “Rodomonte Chiacchio”.
Il cittadino, fiducioso, attende.
Per notizie sempre aggiornate, seguici anche su Facebook. Cercateci e cliccate “mi piace” sulla nostra pagina: https://www.facebook.com/areanordnewsnapoli/