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Cardito. È l’inizio della fine: Forza Italia “azzera” il Vicesindaco di Città Metropolitana

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La montagna partorisce il topolino. O almeno così è sembrato dalle dichiarazioni del sindaco Cirillo durante la discussione politica sul caso Forza Italia. Ci eravamo lasciati qualche settimana fa sul famoso documento politico prodotto dal partito di Berlusconi in merito alla “cacciata” degli assessori Fusco e D’Agostino (per chi non l’avesse fatto basta leggere l’articolo precedente su Cardito) sulla questione bilancio. E nel consiglio comunale dell’altro ieri mattina 16 maggio tutta l’attenzione era rivolta alla risposta in chiave politica del primo cittadino carditese. Risultato? Niente di nuovo sotto il sole. In assenza di reali motivazioni politiche Cirillo si arrampica sugli specchi mostrando una grande insofferenza nei confronti della discussione interna.

A conferma del fatto che mal digerisce chi osa mettere in discussione la sua leadership al netto degli argomenti. Ma stavolta l’uomo solo al comando si ritrova sempre più solo. Con una maggioranza che si riduce drasticamente (da 13 a 9 consiglieri comunali per il momento). Ma al di là della questione numerica il dato è squisitamente politico. Nella consiliatura che dovrebbe consacrarlo nei salotti buoni della politica, Cirillo ridimensiona la sua maggioranza. Ma come? Il Vicesindaco di Città Metropolitana, il numero 2 dell’ex Provincia prossimo candidato al consiglio regionale subisce, pur di non tornare sui suoi passi, l’azione politica di un gruppo politico che lo sostiene da 10 anni? Il leader indiscusso in città, colui che vince le elezioni comunali in maniera quasi plebiscitaria riduce al lumicino la sua maggioranza pur di restare in sella? Lasciamo a voi i commenti. Ma non è tutto. D’ora in poi Cirillo dovrà fronteggiare un’opposizione maggiormente strutturata. Almeno sul piano numerico. Una roba alla quale non è abituato da tempo. Pure perché l’ultima volta che Cirillo si è misurato con un’alternativa strutturata sul piano politico è stato spedito a casa.

Naturalmente non stiamo qui a “tifare” la fine dell’amministrazione ma i precedenti non sono così sereni per la tenuta della coalizione di governo. Cosa che Cirillo teme più di qualsiasi altro terremoto politico. Se fosse sfiduciato decadrebbe anche da Vicesindaco di Città Metropolitana. E sarebbe la fine. Staremo dunque a vedere cosa accadrà nelle prossime settimane. Piccola menzione per il Pd cittadino. Ma è possibile che il partito di Elly Schlein non si sia mai accorto che ha amministrato insieme a Forza Italia per 8 lunghi mesi? È possibile che solo oggi il capogruppo dem Bova sia infastidito della presenza di un partito storicamente alternativo al Pd? Anche qui, in tutta onestà, fatichiamo a comprendere i motivi di questa anomalia. Sul bilancio invece niente di nuovo sotto il sole. Mentre FI abbandona l’aula e Nunzio e Andreina Raucci votano a sfavore, l’ex candidato sindaco anti Cirillo Marco Mazza (tesserato col Pd) si astiene sul bilancio previsionale, tradendo nei fatti il mandato elettorale ricevuto dai cittadini carditesi. E diventando nei fatti funzionale alla maggioranza contro cui si era schierato in campagna elettorale pur restando ancora nei banchi delle minoranze. Pane al pane, vino al vino. Il progetto guidato dal sindaco Cirillo intravede il suo lento, inesorabile declino. Mancano ancora poco più di 2 anni al termine della scadenza elettorale. E per Cirillo sembra un’eternità.

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