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Caivano, sgombero unità immobiliari del “Parco Verde”. Don Patriciello, “Impensabile sgomberare 400 persone”

Eseguiti nella mattinata odierna, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord, tre decreti di sequestro preventivo di complessive 254 unità abitative presso il Parco Verde di Caivano per occupazione abusiva.

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Eseguiti nella mattinata odierna, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord, tre decreti di sequestro preventivo di complessive 254 unità abitative presso il Parco Verde di Caivano per occupazione abusiva.

L’attività di indagine è stata svolta dalla Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza e riguarda 254 case sul totale di 750 del rione, per cui l’ufficio diretto dalla procuratrice Maria Antonietta Troncone ha emesso tre decreti di sequestro preventivo, con 419 avvisi di garanzia per invasione arbitraria finalizzata all’occupazione di pubblici edifici in assenza di qualsivoglia titolo autorizzativo. I residenti occupavano illecitamente le unità abitative e spazi condominiali, così sottraendo la disponibilità delle aree cadute in sequestro al Comune di Caivano, proprietario e gestore del plesso edilizio. Gli accertamenti hanno evidenziato, la pressoché totale elusione del pagamento dei canoni concessori da parte degli occupanti. Adesso hanno 30 giorni di tempo per abbandonare le abitazioni e lasciarli liberi da cose e altri ingombri.

Per ovvi motivi, don Maurizio Patriciello, parroco della chiesa di San Paolo Apostolo al Parco Verde, è molto preoccupato per l’atmosfera che si respira a Caivano dopo che stamattina le forze dell’ordine hanno notificato il sequestro di 254 appartamenti nell’ambito dell’indagine della Procura delle Repubblica di Napoli Nord.

“Il sequestro di 254 appartamenti occupati abusivamente al Parco Verde di Caivano è un atto dovuto della Procura di Napoli Nord di fronte ad una manifesta situazione di illegalità per troppo tempo tollerata, ma è impensabile cacciare di casa 400 persone, tra cui tanti bambini. Dove le mettiamo”.

 

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