Siamo alle solite. Il solito polverone tutto caivanese (al quale siamo abituati da anni) rischia di far degenerare nuovamente la discussione politica in città. Inciuci, teatrini e le solite crisi che nascono e muoiono nel giro di pochi giorni hanno oramai caratterizzato la narrazione di una comunità che non può più sbagliare. Piccolo passo indietro. Negli ultimi 20 anni Caivano è stata etichettata come città “mangiasindaci”. Senza mai rispettare il mandato elettorale affidato dai cittadini. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Cos’ha prodotto tutto questo? Quali benefici ha portato alla comunità caivanese? Quali risultati sono stati raggiunti? Una città in ginocchio, sprofondata nel buio più totale e senza nemmeno l’ombra di una classe dirigente. Ora il dado è tratto.
Siamo dinanzi a un bivio decisivo per il futuro. Il centrosinistra guidato dal sindaco Falco nonostante i contraccolpi interni alla sua maggioranza in questi mesi è rimasto in piedi. Inaugurando peraltro alcune opere (fra cui la riqualificazione urbana di quasi 30 strade principali fra il centro e la periferia) che qualcuno potrebbe definire legate all’ordinaria amministrazione. Siamo d’accordo. Ma non finisce qui. Il ragionamento varrebbe in un contesto normale in cui la città funziona correttamente con servizi annessi efficienti. Ma parliamoci chiaro. A Caivano in questi anni ha funzionato qualcosa? Parliamoci chiaro. L’inizio di alcuni interventi legati al miglioramento urbano a Caivano è il primo vero passo verso il ritorno alla normalità per la quale l’attuale coalizione di governo ha vinto le elezioni. Chi vince governa. Chi perde fa l’opposizione (preferibilmente di qualità). In parole povere se il centrosinistra targato Falco durerà 5 anni, saranno i cittadini a premiare o bocciare l’attuale amministrazione in carica alla prossima tornata elettorale. Niente di più, niente di meno. Oppure la politica locale vuole “appaltare” per l’ennesima volta la fine di una consiliatura al notaio di turno? Ma non è tutto.
Parallelamente i 5 anni di durata di un’amministrazione in carica rappresenta il periodo giusto anche per l’opposizione per preparare l’alternativa di governo da presentare agli elettori. Occorre soltanto posare l’ascia da guerra e garantire alla città una discussione politica che superi lotte interne e teatrini che hanno allontanato la cittadinanza dalla vita politica. Se si alza l’asticella del confronto la selezione sarà naturale. E ne beneficeranno tutti. Destra e sinistra. Maggioranza e opposizione. In caso contrario Caivano sarà sempre di più abbandonata e isolata dai tavoli decisionali in quanto figlia di un contesto incapace di attuare la fase di “normalizzazione” incarnata dal sindaco Falco. Ai posteri l’ardua sentenza.