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Caivano. Intervista al Presidente del cc Emione: “ Il tifo per la città “supera” le bandiere di partito”

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Presidente Emione, fra qualche settimana la maggioranza porterà in consiglio comunale il primo bilancio previsionale “politico”, capace di offrire alla città cambiamenti promessi in campagna elettorale. Qual è la ricetta di questi primi risultati raggiunti?

Da cittadino caivanese, prima ancora che da rappresentante delle istituzioni, tifo per la mia città al di là della battaglia politica. Qui non c’è nessun segreto particolare ma solo tanto lavoro e uno spirito di squadra che ha contraddistinto il governo cittadino fin dal primo giorno di questa consiliatura. E mi auguro che da qui in avanti ci siano meno polemiche e maggiore senso di responsabilità da parte di tutti. Maggioranza e opposizione.

In che senso? Ci può spiegare meglio quest’ultimo passaggio?

Io sono il Presidente del Consiglio Comunale per cui la mia è una funzione super partes, cerco di offrire il libero dibattito durante i lavori del civico consesso purché quest’ultimo sia caratterizzato da una forte discussione politica. Per troppi anni la nostra città ha subito mortificazioni continue sul piano sociale e politico. Ora è arrivato il momento di cambiare registro. La città risorge se la politica alza il livello della discussione e incassa risultati legati alla vita del cittadino. Le due cose rappresentano un legame indissolubile. Senza l’una non esiste l’altra.

Dunque il tifo per la città è più importante delle bandiere di partito e delle scelte fatte in campagna elettorale, credo che siamo tutti d’accordo su questo argomento?

Assolutamente si. Del resto il sindaco Falco l’ha sempre ribadito negli ultimi anni, l’ha ripetuto in tutte le lingue del mondo. Riceverà positivamente qualsiasi contributo politico arrivi dalla politica locale al netto degli schieramenti. Ecco perché chi ama Caivano non deve tirarsi indietro, anche a costo di superare certe barriere ideologiche (per usare un termine in voga negli ultimi tempi). Ma mi lasci dire un’ultima cosa.

Prego.

Questa città ha bisogno di stabilità politica. Alcuni schieramenti noti a tutti devono smetterla di utilizzare l’arma della sfiducia come strumento di alternativa politica. Chi premia o boccia una proposta politica è il popolo sovrano, non la somma delle firme dei consiglieri comunali. Altrimenti corriamo il rischio di sfruttare il cittadino soltanto nei momenti elettorali per poi snobbarlo il giorno dopo.

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