Consigliere Angelino partiamo dallo scenario locale. Lei nonostante la giovane età vanta una storica militanza nel Pd riconosciuta da tutti (ricordiamo ai lettori che lei è stato anche segretario della sezione locale qualche anno fa) eppure in città si trova a fronteggiare dall’opposizione un’amministrazione di centrosinistra in cui il Pd è una colonna portante. Del resto L’assessore al Bilancio Pasquale Mennillo attraverso un’intervista che ci ha rilasciato qualche settimana fa sostiene che entro quest’anno l’amministrazione potrà ridurre le tasse ai cittadini caivanesi. A questo occorre aggiungere la fuoriuscita dal dissesto finanziario, la riqualificazione urbana di quasi 30 strade principali in città e altri interventi in cantiere. Qualcuno potrà definirli elementi di ordinaria amministrazione e forse avrà pure ragione ma sono i primi risultati dopo i primi anni di programmazione. La domanda sorge spontanea. Le strade possono ricongiungersi sulla base di un ragionamento politico? Il centrosinistra può riunificarsi così come capitato a Frattamaggiore e in altri comuni a Napoli Nord?
Personalmente ritengo che la storia non si cancella né si rinnega, soprattutto quando l’impegno profuso nella militanza parte da principi solidi, da fondamenti ideologici e da una cultura politica che era ed è rimasta la stessa. Mi trovo all’opposizione del centrosinistra caivanese poiché è proprio quest’ultimo, soprattutto il Pd, che ha tradito i propri valori, accomodandosi in un percorso cinico di convenienza politica, abbandonando la battaglia cruciale del rinnovamento e della selezione di una classe dirigente all’altezza delle sfide del nostro tempo, nonostante lo scioglimento per infiltrazioni patito. L’accozzaglia elettorale costruita per vincere a tutti i costi ha però da subito mostrato il suo fragile volto, ed al netto dei risultati personali di qualche assessore, dopo tre anni basta passeggiare per la città parlando con i cittadini per rendersi conto che nulla è cambiato. Il modello politico perpetrato è sempre lo stesso: lottizzazione politica, prebende, affidamenti diretti, somme urgenze e poco altro. Nel tempo delle risorse del PNRR si poteva e, soprattutto doveva, fare molto di più. Nessuna visione strategica e di sviluppo sostenibile, solo interventi spot e tanti troppi slogan che hanno contribuito solo ad innalzare le aspettative dei caivanesi, poi puntualmente delusi. In politica ho imparato, anche per esperienza personale, che non bisogna mai porre limiti alla provvidenza. Certo abbiamo già dimostrato di non accettare compromessi sui valori e sui principi. Se il modello del centrosinistra locale continuerà ad essere quello del “tutti dentro pur di vincere le elezioni”, saremo ancora una volta del tutto alternativi. Caivano può risollevarsi solo con un significativo investimento nei termini di cultura politica e di rispetto istituzionale, magari accompagnato da un auspicabile rinnovamento della sua classe dirigente.
Le critiche aiutano a ragionare. Quali critiche sul piano politico intende muovere alla coalizione di governo?
Per non commettere gli stessi errori del passato, insieme ai colleghi consiglieri eletti dalla nostra coalizione, abbiamo sposato un principio sacrosanto cioè quello di consentire alla maggioranza democraticamente eletta di governare analizzando i provvedimenti portati all’attenzione del consiglio comunale senza condizionamenti di parte, senza sperare nel fallimento a tutti i costi, anche perché in tutti gli anni sinora trascorsi l’inefficienza della classe politica è coincisa con il peggioramento della qualità della vita e dei servizi erogati nella nostra città. Nonostante questo atteggiamento maturo e costruttivo, abbiamo sempre tenuto la guardia alta, in termini di controllo sugli atti, opponendoci all’improvvisazione amministrativa ed alle scelte che potevano mettere in seria discussione il buon andamento dell’Ente. Ciò che descrivo non è la solita retorica stantia, bensì gli atti che abbiamo portato in consiglio comunale: interrogazioni, mozioni e atti di indirizzo prodotti che testimoniano le nostre battaglie soprattutto sui temi della corretta programmazione e sulla legittimità delle procedure amministrative. Non avalleremo mai lo scempio visto sinora degli affidamenti diretti, delle proroghe, delle somme urgenze e dello sperpero di denaro pubblico a danno della comunità.
Da qualche settimana si è insediato il nuovo segretario metropolitano Giuseppe Annunziata, fedelissimo del capogruppo dem in consiglio regionale Mario Casillo. Quali sono a suo giudizio le prospettive che deve darsi Annunziata per rigenerare il Pd?
Anzitutto faccio congratulazioni e auguri di buon lavoro anche pubblicamente al nuovo segretario provinciale, Giuseppe Annunziata, che sono certo avrà la capacità di continuare nell’immane lavoro di ricostruzione del partito a Napoli ed in provincia, affermando un’identità chiara, popolare e riformista, perseguendo la vocazione maggioritaria e la dimensione interclassista che giocoforza deve appartenere ad un grande partito di massa. Sono molto fiducioso circa le potenzialità del nuovo gruppo dirigente, soprattutto a partire dalla capacità di dialogo stabilita da subito con le istituzioni cittadine dell’area metropolitana e con il comune di Napoli.
Capitolo Campania. Per le prossime elezioni regionali il Pd non vorrà candidare per la terza volta il governatore De Luca ma ad oggi non si intravede alcuna alternativa all’ex sindaco di Salerno. In questo modo non si favorisce il centrodestra?
Da spettatore appassionato mi sento di dire che è forse troppo presto parlare del rinnovo del Consiglio Regionale, tra meno di un anno le forze politiche nazionali saranno impegnate in una faticosa campagna elettorale per le elezioni europee, che senza dubbio avrà un riverbero significativo sull’assetto che porterà poi al voto in Campania. Credo sia quindi importante capire come si arriva all’appuntamento e quanto il livello locale consentirà interferenze da Roma. Oggettivamente il modello De Luca regge compatto in Regione, forte anche dell’importante collaborazione istituzionale stabilita con il comune di Napoli e la Città Metropolitana del sindaco Gaetano Manfredi, ad oggi nessun effetto hanno sortito le parole della Segretaria nazionale. Il centrodestra è di certo alla finestra, credo che con il traino del governo nazionale proverà in tutti i modi a rendere avvincente la sfida che porta dritti a Santa Lucia, la rosa dei papabili candidati è di tutto rispetto ma ad occhio non mi sembra che De Luca e Manfredi siano degli sprovveduti. Caro Direttore, sono certo che sul tema avrà tanto da scrivere.