A Mugnano mancano poco più di 9 mesi alla campagna elettorale, ma i contendenti già hanno acceso i rombi dei motori. Il primo grande scontro è avvenuto questo weekend. A scatenare la “guerra” a colpi di post è stata la notizia apparsa su Stylo24 della partecipazione del sindaco di Mugnano Luigi Sarnataro Pd (che a maggio si appresterebbe alla ricandidatura) al Maxi Corso-Concorso della Regione Campania (governata da De Luca Pd).
La notizia ha fatto immediatamente il giro del Città tra social e marciapiede. La risposta del sindaco Sarnataro, però, non si è fatta attendere e in un lungo post ha detto:
“Sono tra i più giovani sindaci della Campania e, al pari di altri sindaci ed ex amministratori comunali, ho preso parte alla preselezione del maxiconcorso regionale. Come molti – scrive Sarnataro – anch’io ero titubante se andarci o meno. Alla fine mia sorella, che per il cognome doveva andare lo stesso giorno, mi ha chiesto di accompagnarla con l’auto essendo incinta e così mi ci sono cimentato anche io.
Essere sindaco di una città non significa essere una persona ricca. E’ un ruolo difficile che, se svolto con passione e dedizione, spesso non lascia spazio e tempo per gli affetti e la carriera professionale. Per alcuni la politica, specie negli ultimi anni, si è allontanata dai problemi della gente comune. Ma troppo spesso si dimentica che esistono anche giovani come il sottoscritto, mossi da forti ideali e senso civico, che non badano ai propri interessi ma solo al bene comune.
Non c’è nulla di male che un sindaco partecipi ad un concorso pubblico: significa che non ha voluto trovare scorciatoie per avere un impiego ma ha deciso di concorrere ad armi pari con chiunque altro. Si chiama trasparenza e legalità.
Resto convinto, essendo sindaco da quattro anni, che ai miei concittadini interessi poco a quali e quanti concorsi decida di partecipare. Sono certo che per loro quello che conta è l’impegno profuso ogni giorno per migliorare il nostro territorio, per rendere le scuole sicure, le strade percorribili, per trasformare le aree verdi in zone attrezzate. Ed è proprio per migliorare la mia città se nella prima fase il comune non aderì al Piano Lavoro regionale, poiché vi erano necessarie assunzioni immediate. Una scelta che in ogni caso non ci impedisce in futuro di avvalerci delle professionalità selezionate in questo concorso.
Dispiace che qualcuno, mosso da invidie e rancori, provi a gettare fango sulla mia persona, rea di essersi comportata come un qualsiasi cittadino. E’ ancora più triste che a farlo sia un mio ex assessore, insegnante dal posto fisso qui in zona, che cerca di ottenere popolarità e consensi attaccandomi personalmente e pubblicamente. Ma io, insieme alla mia squadra di governo, continuerò ad andare avanti, su questa strada, insieme a tutti i cittadini perbene, senza fermarci mai!”.
Il duro attacco è rivolto a Mario Imbimbo, suo ex assessore ed ora ormai da due anni forse l’unico vero antagonista a questa Amministrazione. Imbimbo questa mattina ha risposto in maniera forte anche lui con un post:
“caro Luigi – scrive in un lungo post Imbimbo – innazitutto voglio esordire dicendoti che hai ragione. Non c’è nulla di male da parte di un giovane di ormai 38 anni nel fare il maxiconcorso regionale. Permettimi solo di consigliarti, avendone dovuti vincere ben due per insegnare, che un concorso non si fa “per caso” solo perchè si deve accompagnare la sorella, ma come scelta ponderata e adeguatamente preparata se è vero, come non faccio fatica a credere, che nonostante tu sia Sindaco del PD e partecipi ad un concorso della Regione a guida PD lo abbia fatto al pari di tutti gli altri tuoi coetanei che a differenza tua Sindaci non sono. Come sono sicuro che tutte le voci che nel passato e nel più recente presente vedono coinvolta la tua amministrazione in relazione a “raccomandazioni” e favoritismi ad amici e parenti non trovino alcun fondamento, ma siano appunto solo voci di persone rancorose.
Il senso civico che sono sicuro anima sinceramente te, ti assicuro anima me quanto e forse più di te. Da quando avevo 20 anni ed ero un giovane di sinistra eletto consigliere per la prima volta nelle fila dell’Amministrazione Maturo. Quella si una amministrazione rivoluzionaria. Iniziammo a parlare di “Parco Agricolo” e nuovo Piano Regolatore (oggi Piano Urbanistico Comunale). Ricordi? Tu mi hai raccontato venivi in bici con noi in quello che doveva essere il Parco Agricolo. Un sogno per tutti noi mugnanesi.
Con Maurizio chiudemmo con anni di clientele e malaffare. Con un rigore e una intransigenza assoluti. E Maurizio pagò con anni di scorta il prezzo delle sue denunce e della sua rettitudine morale. Io sono nato e cresciuto con quel senso civico lì. Quella passione civile e quella rettitudine morale sono la mia stella polare ancora oggi. Tanti l’hanno smarrita. Io no, conservo gelosamente quel patrimonio di valori come una bussola preziosa.
Con te, quando abbiamo iniziato a parlare di Rivoluzione nel 2015, ho creduto quel sogno si potesse realizzare. Ma oggi (per tua stessa ammissione) il Piano Urbanistico Comunale è arenato e il Parco Agricolo è ancora un sogno lontano. Avevamo il dovere di realizzarlo. Non aprire qualche villetta comunale (sacrosanto), ma realizzare un Parco Agricolo. Cioè cambiare le linee guida e di sviluppo di un intero territorio. Ma si è fallito. La Rivoluzione si è arenata. Non so tu. Ma io ho ancora quel sogno. E lotto e lotterò per realizzarlo.
Certo, dicevo, non c’è nulla di male nel partecipare ad un concorso pubblico. Quel che appare però strano (non di certo sospetto, ma almeno strano) è che tu lo abbia fatto dopo aver “snobbato” questa occasione per i tuoi concittadini (entrando addirittura in polemica con un consigliere regionale proprio di Mugnano, Giovanni Chianese) dicendo che Mugnano faceva “scelte diverse”. Ma come due pesi e due misure? Un “peso” per il cittadino comune che deve subire le tue “scelte diverse” non avendo il Comune aderito al Piano Lavoro regionale ed è costretto ad aspettare “in futuro”, e un altro “peso” per te che scegli invece di partecipare immediatamente.
È vero ai nostri concittadini interessa l’impegno profuso per il territorio ma anche, ti assicuro, la condotta morale che dovrebbe essere irreprensibile, come è giusto sia per ogni cittadino ed a maggior ragione per un primo cittadino. In relazione all’impegno per il territorio ti rinnovo il solito consiglio. Un pò meno tardi la sera e un pò prima la sveglia al mattino. La giornata lavorativa per tutti comincia alle 8. Per te troppo spesso alle 11. In quelle 3 ore potresti sicuramente rendere ancor più sicure le scuole, meglio percorribili le strade, e tutelare maggiormente il verde e le aree attrezzate evitando così anche le tante, e spesso più che legittime, lamentele dei nostri concittadini per i numerosi disservizi che nonostante il tuo impegno persistono.
A proposito di invidie e rancori. Faccio chiarezza ancora una volta e spero per sempre. L’invidia anima chi non è convinto delle proprie capacità e dei propri mezzi ed è infelice di ciò che ha. Io faccio un lavoro che amo che mi è costato fatica e sacrifici. Una laurea, una specializzazione, due concorsi superati, e ben dodici anni di precariato, che non auguro a nessuno, sono stati il prezzo della stabilità economica oggi faticosamente conquistata. Dirigo una rivista nazionale e contribuisco nel mio piccolo a dare significativi contributi alle comunità politiche nazionali e locali che animo. Ho una moglie che amo infinitanente e alla quale colgo l’occasione per fare pubblicamente gli auguri perchè proprio oggi festeggiamo 18 anni di fidanzamento e 6 di matrimonio. Due figli che sono la luce dei miei occhi, la gioia della mia vita, la mia più grande forza. Quindi non invidio proprio nulla. E non ho mai neanche provato rancore, ma solo tanta amara delusione per il comportamento di quello che consideravo un amico, un fratello minore da poter ben consigliare ed invece ho scoperto essere solo un politicante qualunque, pronto a tradire ogni ideale (compresa appunto un’ormai arenata e sbiadita Rivoluzione che vive solo nelle tue false parole e in foto preparate come in un set cinematografico, dove sei costretto a spacciare ecodog e cestini gettacarte per Rivoluzione) per una poltroncina sempre più piccola e sempre più inutile. Perchè vedi conservare una poltrona se non si trasformano i sogni che animavano entrambi in gioventù in realtà non serve a nulla. Io resto sempre lo stesso giovane, animato dagli stessi ideali e lotto per trasformarli in realtà. Parco Agricolo e nuovo Piano Urbanistico Comunale con me non resteranno parole.
Oggi è il mio anniversario di matrimonio e voglio chiudere con un augurio sincero. Ti auguro di vincerlo il concorso e di evitarti dodici anni di precariato. Ti auguro di guadagnartelo subito l’agognato posto fisso. Se non altro così imparerai a mettere la sveglia di buon mattino proprio come fanno tutti i giorni i tuoi coetanei a cui tanto accoratamente ti rivolgi. Con affetto e senza alcun rancore“, conclude Mario Imbimbo.
Insomma la sfida per le prossime elezioni è iniziata, per ora sotto forma di post e con soli due contendenti.
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